martedì 19 febbraio 2013

PASTA FROLLA SENZA GLUTINE


Negli ultimi anni è consuetudine vedere nei reparti dei supermercati dei piccoli settori dedicati agli alimenti senza glutine o Gluten Free. Questi alimenti hanno avuto una grande diffusione in proporzione al diffondersi della Celiachia un’intolleranza permanente al glutine,  che ormai viene diagnosticata molto più frequentemente del passato, grazie proprio all'informazione e alla consapevolezza diffusa.Per informarsi riguardo i sintomi della celiachia, la diagnosi e le cure si trovano in rete molte informazioni e in particolare suggerisco il sito dell' AIC Associazione Italiana Celiachia. gestisco un piccolo agriturismo e mi è capitato fra i clienti chi mi ha chiesto se potevo fare una delle mie crostate in versione "gluten free" ed io con molto piacere mi sono dedicata a capire se ciò fosse possibile e, con sorpresa ho scoperto che, non solo si può fare, ma è anche semplice. Il  glutine è una sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. E quindi molte delle farine normalmente in commercio lo contengono, per avere quindi prodotti da forno senza glutine bisogna essere molto attenti e orientarsi verso farine meno conosciute e meno usate ma per questo non meno buone. 



Dopo varie prove sono riuscita a collaudare una ricetta che unisce la caratteristica di essere senza glutine con velocità di preparazione, facilità nel reperire gli ingredienti,  leggerezza e fragranza.
La mia ricetta è anche senza burro, ho ottenuto la pasta frolla senza glutine miscelando la farina di riso con l'amido di mais (maizena) e fecola di patate, ho mescolato a mano un uovo con zucchero e olio di semi di girasole ed il lievito,  poi ho incorporato le farine impastando il tutto. In pochi minuti si ottiene la pasta frolla che essendo senza burro non deve riposare e può essere usata immediatamente. 
Infatti ho fatto un video dove subito preparato una crostata e dei biscotti per mostrare come sia possibile in pochissimi passaggi avere una varietà di dolci fatti in casa belli, buoni e genuini anche per persone con intolleranza al glutine.


L'elasticità della frolla non è esattamente come quella tradizionale ma rimane più friabile e va lavorata con attenzione maggiore, aggiungendo se c'è bisogno ulteriore farina di riso o fecola di patate. Il risultato della crostata e dei biscotti senza glutine è comunque ottimo sia di aspetto che di sapore, rimangono molto friabili e con una consistenza leggera.  Per la base della crostata meglio stendere la pasta frolla su della carta forno per adagiarla poi sulla teglia mentre per non far attaccare ho usato la fecola di patate sia sul piano di lavoro che sul tegame da forno.


MOLTO IMPORTANTE : Per essere adatta al consumo da 
parte di persone intolleranti al glutine, la ricetta deve contenere esclusivamente ingredienti certificati da organi di controllo, le confezioni delle ferine e dei prodotti approvati sono riconoscibili dal logo della spiga sbarrata con la dicitura "senza glutine" o "non contiene fonti di glutine".


Fare anche attenzione ad usare solo utensili e stoviglie non contaminati da prodotti contenenti glutine e usare il forno ben pulito da resti di cotture precedenti.




















mercoledì 13 febbraio 2013

SAPONE DA BUCATO FATTO IN CASA REALIZZATO RICICLANDO L'OLIO ESAUSTO DELLE FRITTURE


Fare il sapone è sempre stata una tradizione di tutte le famiglie contadine, una conoscenza che si tramandava di generazione in generazione.
Nelle scene dei vecchi film si vedono spesso le lavandaie  sul bordo dei fiumi o nei lavatoi comuni strofinare grossi tocchi di sapone giallognolo su lenzuola enormi e abiti che  poi mettevano ad asciugare al sole.  Nella mia infanzia ho sentito raccontare di queste scene dai miei genitori, erano momenti di socializzazione, di condivisione e anche di pettegolezzi tra donne che, nel fare lavori così faticosi, trovavano il modo di svagarsi e unire l'utile al dilettevole. Anche la produzione del sapone era un momento importante in cui le donne si riunivano per un rito con cadenza annuale, che solitamente corrispondeva ai giorni successivi la macellazione del maiale, la materia prima infatti era proprio grasso suino. 
All'aperto, nel retro della casa, veniva allestito un fuoco di legna di querce e ulivi con sopra un enorme calderone detto "callà" dove acqua, lardo, strutto, olio d'oliva vecchio e soda, erano sapientemente dosati e bolliti a lungo, per ottenere il sapone che poi sarebbe stato ripartito tra le varie famiglie in proporzione al grasso conferito, messo a stagionare per poi essere usato durante tutto l'anno.

Mia nonna e mia zia, ormai quasi novantenni, continuano ancora la tradizione, anche se con quantità decisamente inferiori e risultati non sempre perfetti.
La loro passione mi ha spinto ad imparare le antiche tecniche di saponificazione ed adattarle alle moderne metodologie, che permettono di ottenere in poco tempo e con poca fatica, prodotti ottimi ed ecologici.
Nella ricetta che propongo, ho riciclato l'olio di semi di girasole con cui ho fatto le frittelle di carnevale con l'aggiunta olio d'oliva e strutto.
Per ottenere il sapone vanno scaldati insieme tutti i grassi e gli oli, mantenuti ad una temperatura di 45° circa, controllando con un termometro per alimenti a immersione.


Prima di iniziare a scaldare gli oli, in un contenitore capiente, si mette la soda in acqua innescando una reazione che produce la 
"soluzione caustica", durante questo processo l'acqua sale di temperatura, raggiunge i 90° e poi inizia a scendere lentamente. Si deve aspettare che la soluzione caustica sia tra 45 e 50 gradi e quindi versarci gli oli miscelandoli con l'aiuto di un frullatore a immersione. In poco tempo si raggiungerà il "nastro" fase in cui la consistenza è molto cremosa e a questo punto si può aggiungere del profumo per saponi o dell'olio essenziale, se si vuole un sapone profumato.
Quando il sapone è ancora morbido lo si versa il sapone nello stampo. 
Io uso uno stampo in legno che rivesto di cartaforno, sufficiente per contenere 2kg di sapone, ma si possono usare anche gli stampi in silicone, come quelli per i plumcake o per le torte. Nello stampo il sapone continua la sua reazione e comincerà a solidificare quindi lo lasciamo ben coperto da pellicola trasparente e un panno per almeno 24 ore per poi riprenderlo ed estrarre dallo stampo, sempre con l'ausilio di guanti in gomma, la soda infatti potrebbe essere ancora presente.


Tolto dallo stampo si può tagliare in pezzi delle dimensioni preferite, se avanza qualche piccolo ritaglio basterà ridurlo a scagliette che saranno perfette da aggiungere al detersivo per lavatrice.





INGREDIENTI 
800g di olio di semi esausto, 200gr di olio d'oliva,  1kg di strutto,  
600g di acqua, 272g di soda caustica, essenza profumata per sapone.

In tutta la fase di lavorazione è importantissimo usare delle precauzioni, prime fra tutte indossare degli occhiali protettivi, dei guanti in gomma o lattice e quando si maneggia la soda, indossare una mascherina. Inoltre non vanno usate pentole e utensili in alluminio. Non è un procedimento molto pericoloso, ma quando si maneggia olio caldo e prodotti come la soda caustica è sempre consigliabile prestare la massima cautela. In particolare quando mescoliamo acqua e soda, versiamo gli oli nella soluzione caustica e misceliamo col frullatore si deve fare attenzione a non schizzare e naturalmente tenere lontano i bambini.




martedì 5 febbraio 2013

LATTE CONDENSATO FATTO IN CASA

Ho imparato a fare il latte condensato girando in rete, sono rimasta sorpresa di quanto sia facile ottenere un risultato perfetto in pochi minuti.

In commercio si trova il latte condensato di note marche in barattolo o anche in tubetti, anche se non è sempre facilissimo da trovare. 
E' un ingrediente molto versatile ed utile nella realizzazione di dolci, anche se molti amano gustarlo semplicemente sul pane, e soprattutto gli sportivi lo utilizzano per integrare zuccheri. E' necessario per acune ricette famose come il Cheesecake, il Dulce de Leche, il Fudge ma anche per tante torte, creme, semifreddi, budini e altro.
Il  suo gusto è dolcissimo e delicato ed ha un profumo di caramello.

Ha la proprietà di arricchire ed addensare, rendere le creme consistenti, il gusto burroso e caramellato ed è usatissimo soprattutto per le ricette di origine anglosassone.
Per realizzarlo in casa bastano davvero pochi minuti e ingredienti facili da reperire.Il procedimento comincia con un pentolino sul fuoco per sciogliere il burro,  poi aggiungendo il latte, lo zucchero e la vanillina, aspettare la bollitura e quindi l'amido di mais per far addensare. Le uniche accortezze sono quella di controllare il bollore, alzando e abbassando la fiamma per non far bruciare e mescolare continuamente per non far attaccare. 
Quando sarà denso abbastanza denso basterà semplicemente versarlo in un vasetto di vetro e aspettare. Una volta raffreddato sarà pronto all'uso.






   ECCO LA VIDEO RICETTA 

                                                                                             
   INGREDIENTI: 
200g di zucchero, 150g di latte, 
25g di burro, 1 cucchiaino di maizena, 
1 bustina di vanillina.

Con queste quantità ho riempito 
un vasetto di circa 200ml.
Data l'alta quantità di Zucchero 
si conserva molto a lungo, 
ma dopo aperto 
meglio tenerlo in frigo.


In questo video il Latte condensato 
per fare i FUDGE al Cioccolato e Nocciole


                                                                         









a presto
benny

sabato 2 febbraio 2013

MARMELLATA DI CLEMENTINE BIOLOGICHE



La clementina assomiglia al mandarino le differenze principali sono la maggior dimensione, il colore della polpa decisamente più vivace e aranciato, la forma più arrotondata, la sua buccia che è meno spessa, 
Il gusto che invece è più simile all’arancio con un perfetto equilibrio tra l’agro ed il dolce.

La sua storia comincia circa un secolo fa nel nord dell'Africa in Algeria con l’ibridazione del mandarino e dell’arancio, creando questa nuova specie di agrume che si annovera tra i mandaranci, le prime semine furono effettuate da parte di Padre Clement Rodier, da cui il frutto prenderà poi il nome.

La clementina matura a metà ottobre e viene commercializzata fino a febbraio ed è molto apprezzata per la polpa dolce e profumata, oltre che per la quasi totale mancanza di semi. 
Grazie alla buona percentuale di vitamina C ed alla presenza di flavoni e caroteni, ha molti effetti benefici tra cui quella di proteggere la parete vascolare.

Con l'infuso della sua buccia si ottiene una bevanda dalle spiccate proprietà digestive. Come molti agrumi è rinfrescante e diuretico ed ha un elevato contenuto di zuccheri disponibili.


L'idea della marmellata mi è venuta quando ho trovato esposte in un supermercato delle cassette da due chili di clementine italiane biologiche e mi sono ricordata che qualche tempo fa una coppia di miei amici Adele ed Emanuele, mi hanno regalato un vasetto della loro marmellata di mandarini e Adele che è di origine campana mi ha anche dato la sua antica e collaudata ricetta, che prevede però una preparazione di quattro cinque giorni lasciando i frutti a bagno per togliere l'amaro delle bucce. Visto che rispetto ai mandarini, le clementine hanno una buccia molto meno amara e spessa, io ho un po' modificato il procedimento, adattandolo alle clementine, ma sempre con il tocco finale che prevede l'aggiunta di un po' di limoncello. 


La marmellata di clementine è una vera e propria esplosione di sapore con le scorzette è anche bellissima da vedere e si adatta, come tutte le marmellate, ad essere spalmata sul pane o sulle fette biscottate per la colazione, ma anche per accompagnare i formaggi sia stagionati che freschi, per fare grandiose crostate e tante altre ricette.


Il procedimento richiede un pò di tempo e qualche passaggio in più di altre marmellate, infatti anche le bucce vanno spezzettate e bollite a parte, ma è comunque durato meno di due ore. E' stato un esperimento anche per me, e il risultato è stato davvero ottimo.




                   
                ECCO LA MIA VIDEO RICETTA                               

INGREDIENTI:
2kg di clementine, 1,5kg di zucchero,  
1/2 litro di acqua, 1 bicchierino di limoncello.

Con le quantità descritte nella ricetta ho riempito 7 vasetti da 300ml.


a presto !!
Benny